martedì 10 giugno 2014

Recensione - Match Point


Quando si vuole vedere qualche bel film, Iris non delude (quasi) mai.

Domenica ha trasmesso Match Point, diretto da Woody Allen con Scarlett Johansson e Jonathan Rhys-Meyers. Ammetto di averlo guardato solo per Scarlett, perché personalmente non apprezzo Woody Allen come regista: i suoi film siano un po' troppo onirici e irrealistici per i miei gusti. Invece questo film mi ha stupito, proprio perché non l'ho trovato strampalato come i suoi soliti.

Certo, forse un po' irrealistico lo era lo stesso, e nonostante la coerenza con il bizzarro personaggio che ci è stato poco a poco presentato il finale mi è sembrato un po' spinto, ma comunque in linea con quanto il film vuole insegnare.

La storia narra di Chris, un insegnante di tennis proveniente dai sobborghi che sogna di salire la scala sociale con poca fatica: l'occasione gli si presenta quando conosce Chloe, la sorella del ragazzo a cui dà lezioni, Tom, e che ha un chiaro debole per lui. Chris però ha un debole per Nola, la bella fidanzata di Tom che viene poi lasciata perché non piace alla facoltosa madre di lui. Inizia una passionale relazione tra Chris e Nola, nonostante il matrimonio con Chloe e la ricerca disperata di pargoli che non arrivano. I problemi sorgono quando...

Non ci fosse stato il filo conduttore della casualità lo avrei ritenuto una delle solite commedie dove lui ama lei ma lei ama l'altro e lui sta con un'altra ancora: invece la brutta lezione che il film dà fino alla fine fa riflettere.

Non solo lascia l'amaro in bocca, perché il misfatto di Chris, nonostante lui cerchi inconsapevolmente a tutti i costi di farsi scoprire, viene completamente insabbiato da una serie fortunata di eventi che lo coprono del tutto discolpandolo delle sue atroci colpe e lasciandolo vivere la vita che ha sempre bramato.

Buona parte del film circola intorno all'indecisione di Chris, che è sempre più costretto a scegliere tra abbandonare la sua bella vita con una moglie che non ama o abbandonare tutto in favore di Nola. Molte scene insistono sul continuo rimandare la decisione del protagonista e, anche se un amico gli consiglia di seguire l'amore, lui alla fine prende una tragica decisione che lo farà divorare dai sensi di colpa ma alle quali conseguenze scamperà con una serie di colpi di fortuna.

Questo conferma il cinismo di Chris che, come ci era già stato suggerito lungo tutto il film, non ha un cuore capace di amare nessun altro se non sé stesso, ma la morale più crudele è quella che ci viene dalle circostanze che lo scagionano completamente, nonostante qualcuno avesse sospettato di lui: come "la vita è pura casualità e non ha uno scopo preciso", così non c'è giustizia al mondo e la stessa casualità può far girare la fortuna a favore di coloro che meno lo meritano.


Tiriamo le somme:

Regia: 7
Sceneggiatura: 7
Originalità: 8
Linearità: 8
Coinvolgimento: 7
Voto finale: 7,4


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